The Witcher è l’adattamento di un’opera letteraria di Andrzej Sapkowski, una saga fantasy che ha raggiunto il successo grazie alla popolare serie di videogiochi che l’ha fatta arrivare in ogni angolo del globo. Henry Cavill, poi, ci ha messo del suo interpretando il ruolo del protagonista Geralt di Rivia. In un mondo costituito da magia, mostri e intrighi, la storia ci porta, zaino in spalla, dentro un’avventura immersiva che tocca tutti i sensi.
L’adattamento delle opere letterarie in serie tv è un modus operandi sempre più diffuso nell’era moderna. E The Witcher ne è l’esempio più eclatante e la dimostrazione che una storia scritta si può trasformare in un contenuto multimediale. Di produzione polacco-statunitense, viene portata da Netflix dal 2019.
La saga di Sapkowski non è però la prima a essere portata sul piccolo schermo. A dare inizio alla svolta ci pensa Game of Thrones che ha avuto un impatto culturale impressionante. Netflix, però, con The Witcher ci ha visto bene, tanto che è diventato il degno successore della serie HBO.
The Witcher e l’adattamento delle opere letterarie: dai libri alla serie tv
Come saprai, non stiamo parlando di un libro soltanto ma di un’intera saga letteraria composta da otto libri pubblicati tra il 1992 e il 2013. La trama è ambientata in un mondo immaginario popolato da tantissime razze diverse: elfi, nani, umani e creature orripilanti. Al centro dell’avventura narrata c’è Geralt di Rivia, uno strigo (cacciatore di mostri con poteri soprannaturali) che viaggia in lungo e in largo in una dimensione di conflitti politici e magia.
L’autore è stato in grado di creare un universo complicato e di renderlo affascinante. Lo ha arricchito di filosofia e moralità e ci ha messo dentro personaggi profondamente caratterizzati, ognuno con le sue diverse sfaccettature. In Polonia la saga è stata accolta benissimo, ma le orecchie del mondo per fortuna sono buone e la storia è stata tradotta in diverse lingue per portarla fuori dai confini nazionali e metterla a disposizione di tutti.
Nel 2017 Netflix annuncia la produzione della serie tv di The Witcher, con Lauren Schimdt Hissrich (Private Practice, Daredevil, The Defenders, The Umbrella Academy) nel ruolo di produttrice esecutiva. La produzione è molto attenta a tenere in ordine le file della trama, non vuole andare per la sua strada ma portare sullo schermo quello che finora ci siamo sempre immaginati. Certo, è impossibile creare un filone identico, le esigenze di lettori e telespettatori sono diverse ed è necessario rendere l’idea accessibile e coinvolgente per essere portato in tv. Non è stato semplice riorganizzare trame e sottotrame, le quali nei libri sono intrecciate tra di loro, in una narrazione che fosse coerente in una serie televisiva. Ma ne è nato un piccolo capolavoro che sicuramente ricorderemo nel tempo.
La coerenza con la saga letteraria
Il rispetto dell’opera di Sapkowski è innegabile. Netflix ha dichiarato di voler rimanere il più possibile fedele ai libri, pur con determinate modifiche necessarie per codificare la storia per il formato televisivo. The Witcher serie tv si ispira ai primi due libri della saga: Il Guardiano degli Innocenti e La Spada del Destino, due raccolte di racconti brevi. Ciò ha permesso di gettare le basi e introdurre l’ambientazione e i personaggi principali gradualmente.
Inoltre, l’autore stesso ha un ruolo da consulente esterno alla produzione. Non sempre, tuttavia, le sue idee sono state seguite alla lettera. Se ne “lamenta” lui stesso durante una convention a Vienna, dove dice che Netflix non ha mai ascoltato completamente le sue opinioni. Nonostante questo, la serie ha un altissimo grado di popolarità e i fan la adorano per aver catturato l’essenza dei romanzi. Le prossime stagioni continueranno a seguire la trama narrata sulla carta e ci sarà modo e tempo per vedere tutto, anche attraverso espansioni come spin-off e prequel, The Witcher: Blood Origin ci porta indietro nel tempo, a 1200 anni prima degli eventi raccontati nella serie madre.
L’interpretazione di Henry Cavill e degli altri membri del cast ha fatto il resto. Cavill è stato amato da tutti per la sua interpretazione di Geralt, fedele e decisamente appassionata. L’attore ha infatti dichiarato di essere un grande fan della saga, di aver fatto scorpacciata dei libri e di essersi fatto maratone a giocare ai videogiochi. E tutto questo sullo schermo si è visto. Dalla quarta stagione il testimone del Lupo Bianco passa a Liam Hemsworth, anche lui grande fan delle opere letterarie.
The Witcher dimostra come l’adattamento delle opere letterarie in serie tv di successo è fattibile grazie a una concatenazione di cose. Un cast eccelso e una produzione di alta qualità possono trasformare una fonte letteraria, anche molto complessa e ricca di ramificazioni, in un prodotto multimediale capace di fare il botto e di far vivere ambienti e personaggi dentro altri formati.
(Fonte immagini: immagine ufficiale dal terzo videogioco di The Witcher)