Le tecniche narrative di Succession sono quelle che hanno portato la serie tv HBO ad avere un notevole successo. Le sue trame intrecciate e la complessità dei personaggi ci presentano un dramma familiare con al centro i Roy. La mente che ha partorito questa particolare storia è Jesse Armstrong, famosissimo produttore e sceneggiatore televisivo. Di seguito vi spieghiamo come è riuscito a coinvolgerci tutti con le sue idee e il suo straordinario modo di metterle in pratica.
I personaggi
Sono i protagonisti con i quali il telespettatore si deve relazionare, per questo Succession ha dato ai personaggi una significativa profondità. Tutti i membri della famiglia Roy sono scritti con una complessità tale che puoi empatizzare con loro ma anche criticare le loro scelte.
Un esempio ne è il patriarca, Logan. È un uomo d’affari dalla personalità manipolatrice, ma in alcuni momenti si rende vulnerabile e ciò lo rende, agli occhi del pubblico, umano. I quattro figli cercano a tutti costi l’approvazione del padre, ma si rendono conto al tempo stesso di avere bisogno della propria indipendenza. Sono tutti personaggi molto ambiziosi, ma si portano dentro un bagaglio di insicurezze che ne segna il cammino.
Un appunto a parte lo meritano i dialoghi che, se conoscete Armstrong, sono pungenti e credibili. Le conversazioni tra gli interpreti sono piuttosto spesso cariche di tensione e sarcasmo. Il dark humor regna sovrano e mostra quanto all’interno dei Roy le dinamiche di potere siano al centro delle loro vite. I dialoghi, nella serie, non sono soltanto interazioni o semplici scambi di battute, ma dicono tantissimo sui personaggi. Ci parlano dell’intensità delle relazioni e delle motivazioni che spingono i protagonisti a compiere determinati passi. Il pubblico, così, è completamente immerso dentro la storia, la capisce appieno ed è coinvolto in tutto e per tutto.
Succession tecniche narrative: la struttura degli episodi
Sono episodi auto-conclusivi? Sì e no. Se stai pensando di guardare una puntata a caso o di saltarne qualcuna, no non ve lo consigliamo. Ma non lo suggeriremo di farlo mai per nessuna serie tv da vedere. Il creatore di Succession fornisce una struttura episodica particolare. Ogni episodio si compone di una propria trama a se stante che si connette e si adatta in maniera perfetta alla trama principale. La storia avanza di puntata in puntata, ma niente cliffhanger. La narrazione si sviluppa coerente, troviamo richiami a eventi del passato e i personaggi maturano, con conseguente evoluzione e progressione della narrativa. Si bilanciano momenti di alta tensione con delle pause che consentono di esplorare meglio i personaggi e le dinamiche che ne sono al centro.
È un approccio apprezzato dai fan, perché bilancia benissimo l’esigenza di portare una storia che deve andare avanti con la necessità di tenere vivo l’interesse dello spettatore che aspetta con trepidazione l’uscita del nuovo episodio.
Le tecniche narrative di Succession sono un esempio importante di come, se ben utilizzate, possono dare vita a una serie tv coinvolgente e dal grande successo. Dalla caratterizzazione dei personaggi ai dialoghi alle trame, Jesse Armstrong riesce a catturare l’attenzione del pubblico e a mantenerla nel tempo. Il suo obiettivo con questa serie non è intrattenere a ogni costo, ma offrire spunti di riflessione, anche profonda, sulla questione del potere e delle relazioni umane. Succession si può definire un capolavoro di narrazione televisiva che verrà ricordato per molti anni.
Per chi si è perso la serie, trovate tutte le quattro stagioni complete sul catalogo di Now TV.
(Fonte immagine: HBO)