Se pensavate che con Pirati dei Caraibi la narrativa piratesca avesse toccato le sue vette più alte, nonché il suo de profundis, vi stavate sbagliando. E di grosso. Dal 2014 al 2017 infatti ci ha pensato Black Sails a riportare in auge l’epoca d’oro dei pirati. Nei primi anni del 1700, James Flint e la sua ciurma hanno tenuto attaccati allo schermo milioni di telespettatori.

La serie tv da vedere ha avuto un successo praticamente planetario, grazie a canali come Sky/Now Tv e Netflix che sono state autentiche casse di risonanza. Qui in questa sede scopriamo qualche curiosità sulla nostra serie odierna!

Black Sails: il prequel di un romanzo?

Non tutti sanno che Black Sails, prima di essere una serie tv di successo, è stata un romanzo. In verità è improprio dire così, in quanto gli autori non hanno prima scritto un romanzo. Semmai, si sono ispirati ad un libro. E che libro: L’isola del tesoro, per essere precisi, uno dei romanzi per ragazzi più celebri di tutti i tempi. Scritto peraltro da Robert Louis Stevenson, celebre romanziere britannico.

Il libro parla di una serie di avventure, raccontante da una unica voce narrante, alla ricerca di un tesoro trovato nel baule di un vecchio marinaio, Billy Bones. Lo stesso che in questo particolarissimo sequel serve sulla nave di James Flint. Che storia…

Dove è ambientata la serie?

La serie tv è stata girata a Città del Capo, in Sudafrica, in particolare nei Cape Town Film Studios. Lo show è però ambientato interamente su un’isola dell’arcipelago delle Bahamas. La costruzione dei galeoni, che navigano le acque infestate dai pirati, hanno richiesto la collaborazione di oltre 300 lavoratori.

Una serie al femminile e senza tabù

New Providence, a Nassau, tutto il commercio e il contrabbando girano nelle mani di una sola persona: una ragazza poco più che adolescente. Questo è solo un assaggio per comprendere quanto Black Sails sia una serie in cui il sesso femminile ha molto più spazio del previsto. Tutte le donne dell’isola, difatti, spiccano per doti e personalità. Comprese le prostitute, quelle che lavorano nell’unica casa di tolleranza dell’isola, sono indipendenti e non schiave. Il tutto, come ribadito, grazie all’assenza della “civilizzazione”. Anche l’omosessualità è cosa normale e soprattutto tollerata: chi soffre per la propria omosessualità è generalmente un personaggio proveniente dal Vecchio Continente.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.