Tra le serie tv a tema horror-fantasy, 666 Park Avenue merita uno spazio a se stante. La serie, andata in onda tra il 2012 e il 2013, era attesa da una grande schiera di fan, annunciata come rivoluzionaria per il genere. Ma sarà stato così?

Prodotto da ABC, lo show ha fatto fatica ad imporsi a tutti gli effetti, purtroppo. Noi qui in questo spazio dedicheremo un approfondimento a 666 Park Avenue. Cercando, nel contempo, di rispondere ad una domanda: è o no una serie tv da vedere?

Prima un romanzo, poi una serie

Cominciamo col dire che, come quasi tutti gli show degli ultimi dieci anni, 666 Park Avenue non è un prodotto originale, nel senso che non è semplicemente una serie. Ma la trasposizione televisiva di un romanzo, peraltro di successo, di Gabriella Pierce.

Il nome dell’autrice sarà nuovo ai più, ma si tratta di una delle scrittrici di punta della Alloy Entertainment, casa editrice famosa nel mondo per essere la stessa di autentici capolavori come The Vampire Diaries, Gossip Girl e Pretty Little Liars.

Il Drake

L’edificio epicentro di tutta l’azione è il “The Drake”, palazzo storico nel cuore di Manhattan. Tuttavia, il maestoso edificio di arte neoclassica corrisponde nella realtà al famoso “Ansonia”, il più grande hotel attualmente disponibile a Manhattan. Peraltro storico, essendo stato costruito a fine Ottocento.

A differenza della serie, però, il palazzo si trova nella Upper East Side, i quartieri in di Manhattan. Nella realtà, l’Ansonia si trova nella parte opposta a New York City, la Upper West Side.

666 Park Avenue: perché è stato cancellato

Dopo appena una stagione, lo show, che alla prima aveva totalizzato negli USA quasi 7 milioni di telespettatori, ha chiuso i battenti. Nonostante una produzione comunque costosa ed un cast di sicuro affidamento. Molti si sono chiesti perché ed una prima risposta si può trovare nei penosi ascolti dell’ultimo episodio, visto da 3 milioni e poco più di telespettatori.

Qui rispondiamo alla domanda del nostro incipit: 666 Park Avenue non rivoluziona un bel nulla e non riproduce nemmeno in parte la bellezza, comunque grande, dell’omonimo romanzo. La serie che avrebbe dovuto rivoluzionare un genere, in realtà, è finita vittima del classico “già visto”. Ad un certo punto, gli spettatori sono caduti nella classica monotonia e la serie non è riuscita ad entrare in empatia col suo pubblico (né, ovviamente, con la critica).

Il resto è stata colpa di una questione di dettagli, comunque importanti: gli effetti speciali ai limiti dell’amatoriale, una trama che non regge né tanto meno compete con i concetti di verosimiglianza e fantasia. La sensazione è che, ad un certo punto, tutto il gran calderone della serie si rovesci. E si perda qualcosa, insomma.

Noi dubbi non ne abbiamo: si giudica solo dopo aver visto. Se riuscite a guardarla tutta, direbbe qualcuno…

Fonte immagine: Style Bistro

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