Tra le serie tv da vedere di genere legal, menzione a parte merita The Good Fight. La serie che in Italia ha letteralmente spopolato grazie alla trasmissione su TimVision, ha raccolto un discreto successo che secondo molti è da attribuire al fatto che lo spin-off sia meglio della serie a cui si lega, The Good Wife.

Lo chiariamo subito: sono entrambi prodotti di notevole fattura ed entrambi meriterebbero una presa di visione ma con The Good Fight siamo di fronte ad una produzione che si è saputa superare. Colpendo, peraltro, anche quel pubblico non rimasto entusiasmato dalla serie madre. Qui scopriamo qualche curiosità.

The Good Fight: i richiami a The Good Wife

I collegamenti tra le due serie, di cui la nostra è sequel e spin-off, sono ovviamente evidenti e fitti. In particolare i rischiami a The Good Wife sono rivolti tutti ad Alicia Florrick, protagonista della serie originale. Molti si sono chiesti chi sia Alicia.

Noi qui rispondiamo che Alicia non è, ma era. L’attrice, Julianna Margulies, non compare mai sul set. Viene però citata nel primo episodio. Citata come Will, che trova spazio dopo essere uscito di scena nella quinta stagione della serie madre.

Donald Trump ha costretto a cambiare un episodio

Entriamo proprio nell’universo delle curiosità più strane con Donald Trump. Il presidente degli Stati Uniti, noto tycoon e uomo d’affari, cosa c’entrerà mai con una serie tv, di ambito legale certo ma così lontana dall’universo orbitante intorno alla Casa Bianca?

Per “colpa” di Trump infatti la produzione ha dovuto modificare e rigirare un episodio, precisamente la scena iniziale della prima puntata. Difatti Trump, eletto presidente statunitense nel 2016, era dato da tutti come il grande sconfitto nella corsa alla Casa Bianca con Hilary Clinton. La scena, mai rivelata, ovviamente fa pensare ad uno scenario che non comprendeva il tycoon alla White House. Peccato…

I vantaggi delle piattaforme online

La serie è andata in onda, negli States, in prima visione sulla tv via cavo nel 2017. Subito dopo i primi due episodi, la produzione ha spostato la serie sul canale online. Lasciando quindi la possibilità a chi volesse di seguire le gesta dei protagonisti via streaming online. Alla fine si è rivelata, questa, una scelta vincente.

Per via del canale online in cui era trasmessa la serie, la produzione ha potuto lavorare meglio e più a fondo sulla sigla della serie, che risulta più elaborata e coinvolgente di quella di The Good Wife, penalizzata dai tempi televisivi. E poi, soprattutto, si è potuto fare qualche strappo alla regola della tv generalista, così politicamente corretta. Molte battute delle due stagioni della serie prevedono un linguaggio molto più articolato e colorito. Non mancano nemmeno bestemmie e parolacce.

Fonte immagine: Nerdpool

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