GOMORRA

Gomorra è stata, finora, probabilmente la più grande produzione Sky. Quattro stagioni, quarantotto episodi complessivi ed un numero di fan raggiunti che, francamente, si fa fatica a stimare. La serie, scritta da Roberto Saviano ed ispirata all’omonimo romanzo, edito nel 2006, ha saputo alla perfezione calarsi in un contesto, quello del crimine organizzato in Campania, in particolare nel napoletano, e nelle dinamiche di certe “comunità”, narrate dal profondo delle viscere e mostrate al pubblico.

Operazione shakespeariana, quella della produzione, favorita in questo da un cast che, negli anni, ha saputo raggiungere una perfezione formale e stilistica veramente da invidia. La serie, che è trasmessa su Sky Atlantic dal 2014, ha incuriosito e continua ad incuriosire i fan. In questo spazio indagheremo sui tre “perché” di Gomorra.

Perché Gomorra si chiama così?

Il titolo del libro e della serie è “Gomorra”. Balza subito agli occhi il fatto che questo tipo di titolo sarebbe una sorta di esagerazione del napoletano “Camorra”, termine con cui si fa riferimento al crimine organizzato operante nella regione Campania. In realtà non è così Saviano ci ha giocato un po’.

Gomorra si chiama così per un riferimento tutto biblico. Gomorra (in ebraicoʿAmora), come narra il libro della Genesi, è una delle cinque città mitiche situate sulla pianura, affianco a Sodoma, Zeoboim, Adma e Zoar, distrutte da Dio per aver cambiato il tipo di alleanza con l’Elhoim, il Signore.

Gomorra era dunque una città di vizio, corruzione, criminalità, dissolutezza e della lussuria. Riferimento esplicito all’essere intrinseco ai clan. Occhio agli spoiler, ora!

Perché Ciro ha ucciso sua moglie? Perché Genny uccide Ciro?

Nella seconda stagione di Gomorra, si consumano una serie di tragedie. Tra queste, catartica al massimo, l’uccisione di Deborah, moglie di Ciro, amico-nemico di Genny. Omicida lo stesso Ciro. Perché? Perché l’Immortale (questo il suo soprannome), nella seconda stagione è impegnato in una vera e propria scalata ai vertici del crimine e, in un momento di pura follia, perde senno, ragione e anima, uccidendo l’amata moglie. È il punto più alto della perdizione di Ciro, che termina con la sua morte stessa.

Sì, perché alla fine della terza stagione Genny uccide Ciro. Perché? Perché il baby-Savastano non ha altre scelte: messo alle strette da Valerio e Sangue Blu, Genny uccide (forse…) il suo miglior amico-nemico. Ed è proprio Ciro ad avallare l’omicidio: è stanco dei suoi peccati, la sua anima è ormai un fondo vuoto e perso. E cerca, finalmente, la sua pace.

Perché Gomorra ha avuto successo?

Il successo di Gomorra è stato, ed è, praticamente mondiale. Esportata e doppiata in tutto il mondo, la serie ha ricevuto numerose critiche, soprattutto da chi proprio non si spiega un successo clamoroso e quasi irreplicabile. Proviamo a rispondere. Gomorra ha avuto grande successo anzitutto per ragioni interne: per la produzione, un qualcosa di mai visto in Italia. Per la trama, rapida, veloce, scorrevole e piena di colpi di scena. Per i dialoghi costruiti nei contesti idonei e accompagnati dalla caratterizzazione di una lingua che rende il prodotto diverso da ogni produzione del genere.

A questo si aggiunga il talento naturale degli attori, ciascuno tagliato ad arte per la parte interpretata. E soprattutto le trame, spesso oscure ma capaci di suscitare grande curiosità, legate al mondo del crimine organizzato. Non solo raccontato ma preso e tirato fuori. E non si dica esaltato, perché l’effetto magico è proprio quello: narrare le gesta di criminali che, mentre le compiono, si condannano da soli.

Fonte immagine: Optimagazine

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