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La serie TV X-files è una delle serie fantasy più apprezzate del panorama televisivo internazionale che con le nuove stagioni ha ripreso a macinare ascolti nonostante sia stata trasmessa in Italia fin dal lontano 1994.

L’enorme successo dovuto alla teoria del complotto e all’invasione aliena, è rappresentato dalla mitologia della serie, che costituisce la trama orizzontale tra le varie stagioni. Ulteriori approfondimenti li trovate nell’articolo X-files – tutte le curiosità della serie icona del paranormale: parte 2 . Questa  carta vincente fu ideata dal regista Chris Carter in corso d’opera perché temeva che degli episodi auto conclusivi non avessero attirato a lungo il pubblico. Nel corso degli anni, numerose sono state le curiosità legate alla serie TV che hanno entusiasmato gli appassionati del paranormale di tutto il globo.

X-files: gli inizi

La serie TV è stata commissionata dall’allora nascente canale FOX e ideata dal regista americano Chris Carter agli inizi degli anni novanta. Il regista voleva occuparsi di tematiche relative al paranormale per ovviare a tutte le altre serie poliziesche e comedy già trasmesse dall’emittente. In principio la critica statunitense, come la rivista Entairtment Weekly non dava molto credito al successo televisivo ma poi sia gli elevati ascolti che i numerosi fans l’hanno fatta ricredere.

I record

Fino al 2005, come riporta l’articolo della BBC news, X-Files è stata la serie fantasy più longeva. Dal 2005, è stata superata prima dalla serie britannica Doctor WHO e successivamente da Smallville e Stargate SG-1. Parlando degli ascolti, l’episodio “Rigenerazione” della quarta stagione è stato seguito da quasi 30 milioni di telespettatori stabilendo un record per una serie fantascientifica degli anni 90.

Con la decima stagione dello scorso anno, questo record è stato frantumato con i primi due episodi superando i 50 milioni di appassionati in tutto il mondo.

I casting per gli agenti Fox Mulder e Dana Scully

In merito ai casting per gli attori principali, pochi sanno che inizialmente il regista Chris Carter non era convinto della scelta di David Duchovny e quest’ultimo allo stesso tempo era incerto se legarsi ad un personaggio seriale oppure puntare a ruoli cinematografici stand-alone.  Mentre per il ruolo di Dana Scully il regista fu subito colpito da Gillian Anderson e dal suo potenziale sebbene la produzione desiderava una donna più attraente e provocante. Il resto è storia, e i due attori hanno avuto un successo clamoroso ricevendo numerosi premi e riconoscimenti. Gillian Anderson ha ricevuto un Emmy, un Golden Globe e due Screen Actor Guild Award.

Fox Mulder e Dana Scully

La scelta delle location

Inizialmente Chris Carter avrebbe voluto  girare il pilot a Los Angeles ma poi a causa delle scenografie non all’altezza per alcune scene, le prime cinque stagioni furono girate a Vancouver (con ambientazioni notturne suggestive molto simili alla città di New York). In queste stagioni furono trattati casi ed indagini svolti in un contesto cittadino e molte volte notturno. Mentre poi dalla sesta alla nona stagione X-Files fu girato a Los Angeles per dare la possibilità ad un sempre più celebre ed esigente David Duchovny di stare vicino alla famiglia. Il cambio di località portò a prediligere più riprese in paesaggi montani e desertici. Con la decima stagione si è poi ritornati negli studi canadesi di Vancouver.

La sezione X dell’archivio

La divisione dell’FBI ribattezzata X-Files, secondo la serie TV nasce negli anni cinquanta perché nell’allora archivio dell’FBI non c’era più molto spazio alla sezione “I” relativa ai casi irrisolti. Pertanto molti dei casi più strani apparentemente senza una spiegazione plausibile costituirono la sezione dell’archivio “X” da cui poi nacquero gli X-Files.

X-Files: La sigla

La sigla fu scritta dal compositore Mark Snow nel 1993 il quale utilizzò solo per caso l’effetto eco di un sintetizzatore elettronico divenuto poi la celebre base. La sigla, di cui potete rivedere il video, ebbe anche una candidatura agli Emmy Award come miglior composizione musicale nel 1994.

Per la sequenza video, il regista Chris Carter era intenzionato a rappresentare delle icone del paranormale. I produttori Carol Johnsen, Bruce Bryant, Jim Castle insieme a Chris Carter girarono delle riprese nei pressi di Prescott in nord Arizona allo scopo di avere delle immagini il più possibile simili a quelle che catturerebbe un video amatore intento a filmare un oggetto non identificato. Il discovolante che appare nel video è stato realizzato semplicemente appoggiando due piatti l’uno sull’altro e ricoprendoli con una vernice riflettente. Altra immagine iconica è il volto distorto ideato dal regista Chris Carter. Un aneddoto racconta che si tratta del viso di Lou Eske uno degli operatori video. Nell’anno 1996 la versione di Dj Dado diventa una delle canzone più ascoltate raggiungendo i primi posti delle hit parade americane, europee ed australiane.  Per i nostalgici ecco un video di GuyYe da cui riascoltarla.

I casi reali

La mitologia della serie si è ispirata anche ad alcuni casi reali ancora oggetto di studio. Tutto ciò ha contribuito ad alimentare notevolmente l’attenzione del pubblico. Tra questi come non  citare il volto di Cydonia su Marte , fotografato dalla sonda spaziale Viking 1 e pubblicato dalla NASA nel 1976.

Infatti nell’episodio Sabotaggio alieno della prima stagione  la forza del volto marziano si impossessa di un ex-astronauta costringendolo infine al suicidio.

Volto Cydonia Marte

Mentre poi si parla dell’evento di Tunguska in cui nell’omonima località della Siberia centrale, la mattina del 30 giugno 1908 precipitò un meteorite che provocò un’esplosione udibile a 500km di distanza e che causò l’abbattimento di milioni di alberi. Ebbene nei primi due episodi della quarta stagione intitolati “Tunguska” appunto, Mulder e Scully indagavano sul tentativo di diffusione di una bio tossina. I due agenti si imbatterono in una pietra contenente una sostanza liquida nera (ribattezzata il cancro nero) che scoprirono provenire, grazie all’aiuto dell’agente Alex Krycek, proprio dalla remota regione siberiana. Altro riferimento interessante lo troviamo nella tredicesima puntata dal titolo “Insospettabile” della seconda stagione. In questo episodio Mulder  e Scully conobbero un assassino seriale Donnie Pfaster. Il regista Chris Carter fu influenzato dai fatti di cronaca nera legati a Jeffrey Dahmer uno dei più violenti serial killer degli USA noto per gli atti di cannibalismo e necrofilia.

I want to believe

Un’altra piccola chicca riguarda il poster, ormai divenuto iconico, Voglio crederci “I want to belive” appeso nell’ufficio di Fox Mulder. L’autore Billy Meier è un fotografo e ufologo svizzero che ha anche citato in giudizio per violazione di copyright la FOX per non aver richiesto l’utilizzo della foto oggetto del poster. Tra la terza e la quarta stagione la foto del poster fu sostituita.

Di seguito potete osservare a sinistra la foto originale e a destra quella che ne ha preso il posto a partire dalla quarta stagione.

X-Files Poster

Esiste poi una terza versione del poster con una foto ancora diversa che fu esposta presso l’Hollywood Entertainment Museum. Inoltre una copia del poster proveniente dalla collezione personale dell’attrice Gillian Anderson fu donata al museo di storia naturale Smithsonian di Washington DC.

X-Files: l’epilogo secondo Chris

Il regista Chris Cartes era intenzionato a terminare la serie con l’episodio finale della settima stagioneRequiem“. Infatti per via degli ascolti ancora buoni ma in calo se paragonati a quelli eccellenti delle prime stagioni, era convinto che fosse arrivato il momento giusto per chiudere la serie. Poi con l’insistenza della FOX e  l’abbandono, solo temporaneo, di David Duchovny, nell’ottava stagione si decise di dare nuova verve agli x-files affiancando a Dana Scully due nuovi agenti:  Annabeth Gish alias Monica Reyes che è ritornata nell’undicesima stagione attualmente in programmazione e Robert Patrick alias John Doggett, famoso per aver interpretato il cyborg T-1000 nel film Terminator 2.

John Doggett e Monica Reyes

L’agente John Doggett

John Doggett  fu inserito a capo di una task force per ritrovare l’agente Fox Mulder misteriosamente rapito dagli alieni al termine della stagione 7. Questo rapimento fu concepito dal regista per sopperire ad un’eventuale abbandono della serie di David Duchovny il quale non aveva ancora firmato il contratto per le nuove stagioni. Una coincidenza piuttosto particolare si è avuta nell’episodio 9 “Autorigenerazione” in cui Doggett e Scully affrontano un uomo che, infettato con un metallo liquido, lo rendeva molto simile proprio al celebre cyborg T-1000 di Terminator 2 interpretato da Robert Patrick.

Il rapimento di Scully

Parte integrante della teoria del complotto sono i  rapimenti alieni, tra cui spicca quello della protagonista Dana Scully. In realtà questo rapimento fu ideato dal regista Chris Carter all’inizio della seconda stagione per giustificare il periodo lontano dal set dell’attrice Gillian Anderson  a causa della sua gravidanza.

X-Files: il file da non aprire

La seconda stagione si concluse con l’episodio 25 Anasazi che lascia intendere un rifermento alla teoria degli antichi astronauti. Questa teoria, suppone già nell’antichità i primi contatti di civiltà extraterrestri con i popoli precolombiani, indiani, egiziani e sumeri sebbene non sia stata riconosciuta dalla comunità scientifica ma soltanto dall’ufologia e pseudo archeologia spaziale. Numerosi sono i reperti archeologici ritrovati in giro per il mondo a conferma di tale tesi.

Antichi astronauti statue

Nella puntata intitolata appunto “Anasazi“, Mulder e Scully vengono in possesso di un file top secret del Dipartimento della Difesa in lingua Navajo. Il loro traduttore indiano spiega che un’antica tribù del Nuovo Messico chiamata Anasazi, che vuol dire antico straniero, sia svanita all’improvviso ad opera di visitatori alieni. La storia si svilupperà poi con i primi due episodi della terza stagione (“Il rituale” e “Operazione Paper Clip“) in cui i due agenti scoprono che un’astronave fu recuperata nel 1947 proprio nel Nuovo Messico e di lì a poco iniziò una sperimentazione allo scopo di creare una nuova razza ibrida con DNA umano ed alieno. Queste puntate diedero vita ad un film del 1996 intitolato “X-Files: il file da non aprire” che uscì solo per il mercato delle videocassette.

X-Files: trampolino di lancio

Tra le altre curiosità si possono citare alcuni degli attori che hanno partecipato alla serie X-Files per poi arrivare al grande successo al cinema o come protagonisti in altre serie TV.

Tra i primi nella terza stagione del 1996, sono apparsi  Ryan Reynolds nell’episodio “Congiunzione astrale“, Jack Black nell’episodio “Fulmini” e Lucy Liu nell’episodio 19 intitolato “Estrazioni macabre. Sempre nella terza stagione tra i membri dell’equipaggio della nave francese degli episodi intitolati “L’ufo degli abissi“, è apparso un giovane Michael Bublè ancora lontano dall’essere il  cantante di swing e jazz che tutti oggi conosciamo.

I co-protagonisti Bryan Cranston alias Walter White  e Aaron Paul alias Jesse Pinkman  della pluripremiata serie televisiva Breaking Bad hanno esordito rispettivamente con  l’episodio “La corsa” della sesta stagione e con l’episodio “Il signore delle mosche” della nona stagione. Infine anche un giovanissimo Shia Labeouf ha impersonato un malavitoso nell’episodio “La variante di Goldberg” della settima stagione. Pertanto la serie TV X-Files è stata quindi un trampolino di lancio per le carriere di molti attori divenuti oggi vere e proprie star.

Bryan Cranston e Michael Bublè

Fonte immagini: screenertv.com; nerdinfinite.com; nibiru2012.it; ilpost.it; imfdb.org; ilsapere.org; digitalspy.com.

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