Stranger Things fa il suo debutto nel catalogo di Netflix in piena estate 2016. Fin da subito cattura l’attenzione di milioni di persone in tutto il mondo, per diventare a oggi uno delle serie tv da vedere più popolari in assoluto della piattaforma. Di produzione originale, Netflix ha puntato molto su una trama avvincente e su personaggi caratterizzati per farci entrare in connessione con loro. Ma, prima di tutto, dietro c’è stato, e c’è tuttora, un lavoro certosino del reparto di comunicazione che ha saputo elaborare idee pubblicitarie innovative. Di seguito esploreremo le migliori strategie di marketing di Stranger Things, come si è riusciti a portare una serie tv a essere un fenomeno popolare?
Nostalgia nostalgia canaglia
È forse il punto su cui cercano di puntare moltissimi prodotti, ma, possiamo dirlo, nessuno ci è riuscito meglio di Stranger Things. Parliamo del marketing nostalgia, pronto a evocarci ricordi ed emozioni. La serie è ambientata negli anni ’80 e la produzione ha utilizzato riferimenti culturali di quel periodo. Film, giochi da tavolo, musica, sembra di immergerci dentro un romanzo di Stephen King.
Il vintage marketing, come viene chiamato in gergo pubblicitario, ha portato a uno sviluppo perfetto, un’attenzione ai dettagli maniacale che è riuscita a creare una potente connessione emotiva che ci portiamo dentro stagione dopo stagione.
Il potere dello Storytelling
Il cuore pulsante di una serie tv è la trama, la storia che ci vuole raccontare. Di Stranger Things non ci si può di certo lamentare di questa. La narrazione è avvincente, i personaggi sono ben sviluppati e ottimamente connessi l’uno con l’altro, antagonisti compresi. Il mistero di Hawkins sa tenere il pubblico incollato allo schermo. E l’attesa creata da una pensata campagna di marketing è stata in grado di portare curiosità e voglia di continuare a seguire le avventure del gruppo di ragazzi nel tempo. Indizi lasciati nei poster e nei trailer, arricchiti da strategici teaser hanno fatto il resto per mantenere alta l’attenzione dei fan.
Fan che vengono coccolati in modo innovativo e unico. Qui entra in gioco il marketing esperienziale. Vengono spesso aperti eventi immersivi in diverse città del mondo. Questo permette a tutti di entrare a livello fisico nell’universo di Stranger Things. Sono esperienze full immersive che generano una vasta copertura sui social media, dove possono raggiungere un’infinità di persone.
Strategie marketing Stranger Things: a proposito di social media…
I social network giocano un ruolo molto importante, per non dire fondamentale nelle strategie di marketing di Stranger Things. Netflix si basa molto su X (Twitter) e Instagram per creare hype e coinvolgere gli utenti con contenuti esclusivi. Lo staff posta spesso grafiche accattivanti, trailer, teaser, bts. Utilizza hashtag molto specifici e interagisce con il pubblico, lo fa inventando giochi e postando sondaggi per incentivare il coinvolgimento in prima persona dei fan.
Le campagne sono anche queste importanti. Per esempio, ricordiamo il lancio della terza stagione, accompagnato da una campagna sui social media. Netflix invitava gli utenti a condividere esperienze e ricordi degli anni ’80, ma dovevano utilizzare un hashtag specifico. Risultato? Un hype pazzesco, migliaia di contenuti a tema e visibilità alle stelle.
Insieme è meglio
Non puoi pensare di fare tutto da solo. Vale per te, vale per noi ma vale soprattutto per una produzione televisiva che vuole diventare un cult (spoiler: lo è già) rimanere nel cuore dei telefilm addicted per intere generazioni. Stranger Things ha stretto la mano a diverse aziende, con collaborazioni con brand di elevata caratura. Ma le aziende non sono scelte a caso.
Particolarmente azzeccata la partnership con Coca-Cola, propizia per entrambi. Vi ricordate la New Coke? Era una bevanda lanciata negli anni ’80, molto presto ritirata dal mercato. La collaborazione è riuscita a farla rimettere in vendita. Ciò ha portato a un’enorme attenzione mediatica e rafforzato ancora di più l’atmosfera nostalgica della serie.
La produzione infarcisce il set di prodotti del periodo: walkie-talkie, giochi da tavolo, ecc. ciò aggiunge autenticità e fusioni commerciali che generano introiti per tutte le parti coinvolte. Il tutto senza risultare invadente per lo spettatore che si relaziona con questi oggetti con naturalezza.
Strategie marketing Stranger Things: tutto in una volta!
Non molti anni fa le serie tv uscivano a episodi settimanali. Bisognava aspettare sette giorni per sapere cosa sarebbe successo nella puntata successiva. Netflix ha preso la decisione di rilasciare Stranger Things a blocchi completi. Cosa vuol dire? Il pubblico può fare binge-watching come e quando vuole. Ma comporta anche un aumento di engagement. Gli utenti discutono della serie sui forum (sì, ci sono ancora), sui social e tra gli amici, proponendo ipotesi e teorie sull’avanzare della trama.
Nell’insieme, non ci stiamo riferendo soltanto a una serie tv ma un intero universo narrativo che arriva a comprendere fumetti, libri e videogiochi. Si chiama marketing cross-mediale e permette di raggiungere un pubblico ancora più ampio e di tenere alto l’interesse durante i lunghi periodi di pausa tra una stagione e l’altra. Inoltre, e non è poco, permette ai fan di interagire con il brand Stranger Things e questo ne aumenta, di conseguenza, la fidelizzazione.
Come possiamo notare, quindi, il successo di Stranger Things è una combinazione di fattori e di incastri ben ragionati. Un’appassionante trama e una produzione di elevata qualità si mescolano a una strategia di marketing perfettamente pianificata. Netflix ha saputo dare vita a un fenomeno culturale che continua a crescere sempre di più e dimostra come una comunicazione innovativa può trasformare una semplice serie tv in un vero e proprio evento globale.
(Fonte immagine: Netflix)