Curon rientra senza ombra di dubbio è la serie del momento. Uscita di punta per Netflix in questo caldo mese di giugno, la serie ha spaccato letteralmente in due la critica: c’è chi l’ha ritenuta geniale, un prodotto nuovo ed innovativo. E chi, invece, un prodotto già visto e che non riesce ad uscire dagli schemi della monotonia.

Prima di decidere da che parte stare su questa che comunque resta, a nostro parere, una serie tv da vedere, abbiamo raccolto qui per voi le curiosità maggiormente legate alla nuovissima produzione italiana.

Dov’è Curon?

Molti hanno dato i numeri con la geografia. Prima di guardare la serie è lecito farsi una domanda e trovare una risposta: ma Curon che città è, perché si chiama così e soprattutto dove si trova? Rispondiamo di seguito.

Curon è il nome della cittadina altoatesina Curon Venosta, piccolo comune in provincia di Bolzano (Trentino Alto-Adige). Abitata da poco più di duemila individui, Curon ha una lunga storia e, purtroppo, un passato di distruzione. La città, italiana dal 1918, è stata varie volte occupata ed altre bombardata, come nel 1945, durante il secondo conflitto mondiale.

Una città sommersa?

L’allagamento della cittadina di Curon non ha origine naturale. Esso è stato voluto a seguito della costruzione della diga. Dopo la fine della Seconda guerra mondiale, il neonato Stato italiano volle costruire la struttura proprio dove sorgeva il paesino.

Questo scomparve definitivamente nel 1950, rimpiazzato per la produzione di energia elettrica a tutto il Nord Italia. Basti pensare che, prima della diga, esistevano due grandi laghi naturali. Il primo, quello di Curon, il secondo, quello di Resia. I due sono stati uniti proprio in nome della diga, che ha creato così un lago artificiale sommergendo i paesini di Resia e Curon, portando il livello dell’acqua a 22 metri di profondità.

Va da sé che la città sia stata “dislocata“. Oggi la comunità, come dicevamo composta da pochissimi abitanti, è germanofona per il 97%, essendo zona di autentico confine.

Le campane suonano ancora?

Il campanile spicca ancora dal grande lago che abbraccia la Val Venosta. E, secondo molte leggende locali, le sue campane suonano ancora. Soprattutto in periodo invernale, quando cioè l’acqua si ricopre totalmente di ghiaccio. Si tratta, però, di una fake news.

Il campanile, datato 1357, non suona più da quando la città è stata sommersa. Difatti è rimasto solo una costruzione, peraltro unica superstite, a ricordare cosa c’era prima della costruzione della diga.

Curon e la colonna sonora

Le campane non suoneranno più, ma la colonna sonora di Curon è unica e introvabile: questa è stata creata come se fosse un unico paesaggio sonoro, grazie al contributo di Giorgio Giampà e le consulenze di Rocco Centrella.

Si tratta di una novità assoluta, essendo incentrata su suoni-drone, atmosfere rarefatte e qualche firma internazionale. Tra le musiche spiccano Swans, Childish Gambino, Lorn. Non mancano artisti italiani che hanno dato il loro contributo, come Luca Longobardi.

Fonte immagine: Spettacolo Periodico Daily

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